Karen Mesavage, Allevamento Sac à Malice, Whippet, Francia

Karen Mesavage, Allevamento Sac à Malices

   Negli anni '80, gli allevatori francesi divennero sempre più cosmopoliti. L'americana espatriata Karen Mesavage dell'allevamento Sac à Malices (*sacco di dispetti) aprì una nuova strada; iniziò con una femmina francese ed ebbe molto successo con importazioni Silkstone dall'Inghilterra ma fu nel 1981 che fece un passo in avanti vincendo la razza su 93 whippets iscritti alla Mondiale FCI in Germania con una femmina americana, Ch Itsme Autumn's Copper Glove. La Sig.ra Mesavage importò anche una figlia del maschio Top American Ch Plumcreek Chimney Swift, incorporò un po' di sangue Gold Dust da Twenty-Four Karat, e combinò le sue linee anglo-americane-continentali con grande successo. Negli anni '90 importò dagli Stati Uniti un maschio ben allevato di colore brindle, Ch Paris Panther da Sharon Sakson;    

MCh Paris Panther 1990-2006 

(Sporting Fields Man In Paris x Paris Pauline) Breeder Sharon Sakson - USA

BIS & SBIS winner, C.I.B. - INTERNATIONAL BEAUTY CHAMPION; US CH - USA/American Conformation Champion

FR CH - French Conformation Champion; LU CH - Luxembourg Conformation Champion; SE CH - Swedish Conformation Champion

                                   DE CH (VDH) - VDH Deutscher Champion; German (DWZRV)                                          

durante il suo soggiorno in Svezia vinse gare molto importanti e vinse anche il BIS alla Speciale Nazionale Francese su 238 whippet iscritti dopo essere restituito alla sua proprietaria a dieci anni di età. Con la sua evidente qualità e capacità riproduttiva, Panther si dimostrò un valido riproduttore (suo padre era fratello di cucciolata del Ch Sporting Fields Kinsman, sua madre discendeva da Bo-Bett e Whippeletree) con figli vincenti in molti paesi diversi. E' stata una strada a più vie: una delle femmine nate in Francia dalla Sig.ra Mesavage divenne la madre di Ch Itsme Pardon My French negli Stati Uniti, e un'altra produsse la madre del famoso Ch Kezo's Seafoam Florescence e Ch. Beautiful Dreamer du Sac à Malices produsse diversi campioni in America prima di essere trasferito a Singapore. Il successo dei cani Sac à Malices in altri paesi, in particolare in Scandinavia, è stato altrettanto impressionante. In Francia, una delle più conosciute allevate da lei fu la bianca e marrone Ch Dis Merci à la Dame du Sac à Malices, il cui nome significa letteralmente "dì grazie alla signora"

Ch Dis Merci à la Dame du Sac à Malices 1988-2001 

(Ch Nevedith Paper Weight x Un Amour De Swann Du Sac à Malices)


ed è la madre e la nonna di diversi vincitori nei grandi show dell'allevamento Dixmoor di Christophe Coppel (da non confondere con quello inglese con lo stesso affisso, che fu attivo nei whippet e nei greyhounds in Inghilterra negli anni '60). Un'altra vincitrice più recente fu Ch Rosella Hightower du Sac à Malices, una femmina nera/brindle/bianca discendente da Dis Merci che vinse la nazionale francese nel 2001.

Tratto da “The Whippets” di Bo Bengtson – Traduzione amatoriale


Introduzione a un programma di allevamento - di Karen Mésavàge

Pubblicato dal “Club Francais du Whippet”, Hors Serie 2001

In corsivo integrazioni sull’argomento di riferimento. Traduzione amatoriale


   Ogni volta che esce il bollettino, guardando l’elenco degli affissi, ti accorgi di come l’allevamento degli whippets sia in netto sviluppo. Il numero molto alto di allevamenti, ti fa sentire un poco perso. Non tanto tempo fa, solo una piccola parte di estimatori erano interessati al whippet; queste persone studiavano attentamente le origini di ogni soggetto che veniva destinato alla riproduzione e gli stessi importavano soggetti sia dall’Inghilterra che dal resto del continente. Se il nuovo soggetto non si dimostrava un buon riproduttore, non lo si usava in modo persistente in quanto le tare erano molto evidenti, visto il numero esiguo di whippet.

   In un secondo tempo il cane veniva venduto come soggetto da compagnia e non se ne parlava più. Non c’era un interesse primario, per un privato, nel decidere di allevare quando si comperava un whippet, in quanto non era una razza ancora commerciale e quindi non facile da vendere. Lo stimolo per la diffusione della razza la si è avuta con lo sviluppo delle corse che ha incoraggiato i proprietari a raggrupparsi con lo scopo di confrontare le prestazioni dei loro soggetti. Al giorno d’oggi molti dei più grandi e vecchi allevamenti hanno cessato o hanno ridotto la loro produzione e quelli che hanno deciso di continuare si sono trovati dentro ad una marea di nuove reclute. Le linee che questi allevamenti pionieri avevano stabilito con tanta cura, stanno cominciando a diluirsi a causa della continua mescolanza che il nuovo allevatore crea e che sono sempre più distanti dalle linee iniziali. Il più delle volte non sa nemmeno cosa spera di ottenere con questi accoppiamenti. Lo spettro di consanguineità lo spinge a lasciare caparbiamente i percorsi di allevamento tracciati, per avere un pedigree che abbia la maggior varietà possibile nelle origini e in modo da non produrre “tare”. In queste condizioni, il miglioramento della razza diventa quasi impossibile. Senza grandi e ben determinati lignaggi, un soggetto isolato, anche molto bello, sarà solo un azzardo. La diversità delle sue origini, non ci consentirà di vedere in lui un buon genitore. L’allevamento sta diventando una lotteria.

   Ci siamo accontentati così di un whippet. Oggigiorno parecchi possiedono un affisso ma prima di concedere un “affisso” non ci sono controlli da parte della Société Centrale Canine. Il candidato non fornisce nessuna informazione sui soggetti di sua proprietà e nemmeno sulla loro predisposizione alla riproduzione. Altre razze hanno i loro “riproduttori raccomandati” ma, con gli whippets siamo in una repubblica (inteso come democrazia e quindi libertà…). Un cane che viene registrato possiede un valore in più, ma anche con un soggetto iscritto al Registre Initial (LIR riferimento italiano) si può iniziare un percorso di allevatore. In alcuni paesi, prima di aggiungere il nome dell’affisso al nome dei cuccioli, si deve dimostrare di essere in grado di fare l’allevatore. Un allevatore deve avere allevato più soggetti in diverse cucciolate poi si deve mantenere un livello di eccellenza riproduttiva, pena il decadimento dell’affisso. Facendo così si possono distinguere gli allevatori: quelli veri che selezionano e migliorano la razza, ed i dilettanti che non fanno altro che aumentare il numero degli whippets già esistenti. Possedere e far crescere un affisso implica, da parte dell’allevatore, l’intenzione di approfondire la conoscenza della razza scelta, aggiungendo nuove idee libere da pregiudizi. La nascita e la vendita della prima cucciolata non fa diventare un allevatore, tutt’altro.

   Per un privato, in Francia, che cerca di iniziare un percorso di allevamento, sta nella quasi impossibilità di avere un valido soggetto in età riproduttiva oppure di avere soggetti che abbiano dimostrato le loro valide potenzialità. Il probabile nuovo allevatore, è costretto a cercare il suo soggetto, come stesse cercando un cucciolo da compagnia. Deve scegliere il cucciolo a 2 o 3 mesi di età, basandosi solo sulle origini in quanto raramente si trovano soggetti in vendita nella fascia di età compresa tra i 10 mesi e l’anno di vita; ancora più raramente si trovano in vendita soggetti adulti campioni oppure soggetti che abbiano già riprodotto in modo soddisfacente. Si considererà normale pagare un prezzo più alto del doppio o del triplo per di avere un cane “collaudato” che abbia dato buona prova di riproduttore, in modo tale da evitare spiacevoli sorprese. La consuetudine di vendere la cucciolata prodotta prima dei 3 mesi, quando sta iniziando la crescita, è sicuramente la condizione migliore per l’allevatore, ma questo non contribuisce al miglioramento della razza. Un allevatore che tiene i propri cuccioli fino a 6 mesi ed oltre, viene guardato con sospetto dal potenziale cliente, che può pensare che i cuccioli siano rimasti in allevamento in quanto possono avere difetti che possono essere mascherati e quindi non sono stati veduti fino a quella età. Tutto questo significa che pochissimi allevatori diventano veri allevatori. In pochi seguono la crescita dei giovani allevati, studiandoli al fine di scegliere il meglio della cucciolata che stabilirà le future linee, oppure per offrire consapevolmente i più corretti agli amanti ai quali interessa un buon riproduttore. Comportarsi in questo modo esige un prezzo alto, ma ha il vantaggio di permettere agli acquirenti di poter scegliere un soggetto ad una età nella quale si può vedere se la sua bellezza corrisponde alle sue grandi origini, oppure se ci si deve accontentare di un “buon pedigree”. Facendo così si eviterebbero molte false partenze per chi inizia perchè solitamente è troppo ansioso di riprodurlo con tutto ciò che avrà a portata di mano.  Quando si investe amore, denaro e cura per portare un cucciolo fino all’età adulta, la tentazione di usarlo in riproduzione è forte anche se non mantiene le promesse; oltre alla “Confermazione” (Il LOF è il libro di origine francese. Elenca tutti i cani di razza. Infatti, un cane dovrà superare un esame di conferma per verificare che abbia tutte le caratteristiche della sua razza. Così, se sarà confermato, otterrà un pedigree.  A seconda della razza, per far confermare il proprio cane sarà necessario attendere un'età minima, tra i 10 e i 15 mesi,  che generalmente corrisponde alla fine del primo periodo di crescita) il soggetto ha tutti i requisiti per la riproduzione. Il Club di Chien de Berber (cani da pastore) lo hanno capito ed hanno stilato l’elenco di norme e di livelli raccomandati; spesso si dice che è meglio scegliere il cane peggiore di una cucciolata eccezionale di uno stallone con una grande stirpe, piuttosto che scegliere la superstar nata da una cucciolata qualsiasi. Non tutti gli whippet sono uguali.

   Sono pochi gli allevatori che hanno i mezzi ed il coraggio di tenere un’intera cucciolata per poi gradualmente vendere i soggetti che meno interessano ad un prezzo di cani da compagnia. Lo stesso allevatore, quando desidera mantenere un prodotto di un accoppiamento che ritiene interessante, spesso fa scelte stravaganti, del tipo: il più simpatico oppure il più buffone oppure il blu oppure il primogenito oppure tutto quello che semplicemente non poteva vendere e che avrà l’onere e l’onore di continuare quello che lui chiamerà “il suo lignaggio”.

    Questo sarebbe irrilevante se non fosse una pratica così diffusa. Lo sviluppo di una linea di sangue non è alla portata di tutti, ma è una necessità assoluta per la conservazione della razza. Quando si vedrà la popolarità della razza, sarà il momento di fare un bilancio per evitare che il lavoro diventi banale a causa di facili entusiasmi. Chi parla di  “lignaggio” (inteso come linea di discendenza) non parla di tutti i cani che portano lo stesso affisso, né di tutti i prodotti nati dalla stessa fattrice. Una stirpe è quasi una razza all'interno di una razza, un tipo che si distingue nettamente dalle altre linee e si riproduce fedelmente, segnando la maggior parte dei discendenti con le proprie qualità. Per avere un’idea del lignaggio se si considera la muta di segugi (Tra i cani da caccia, chiens courants, si distingue tra cani che cacciano a vista, che sono cani da caccia veloce del Gruppo FCI 10, e cani che cacciano con l'olfatto, il cui senso dell'olfatto è particolarmente acuto, corrispondente al Gruppo FCI 6). Ogni muta ha i suoi membri che hanno caratteristiche fisiche molto simili fra loro e si comportano in modo similare nella caccia. È solo con molte discendenze distinte che possiamo attingere a possibilità genetiche profondamente radicate per portare ai nostri sforzi gli elementi che mancano. Come sappiamo, in Inghilterra, che certi rami di Shalfleet ( http://www.shalfleetwhippets.com ) producono ottime andature, ma un mantello che lascia a desiderare, e che se cerchiamo un bel mantello, dovremmo scegliere Dragonhill (Mrs D.Cleeve, UK) o Nimrodel (le gare di Whippet di razza pura, sono iniziate nel 1968 quando Mary Lowe, i cui Whippet Nimrodel hanno avuto uguale successo in show, in coursing e nel racing, propose che il Whippet Club istituisse un sottocomitato per mantenere lo standard ufficiale del Whippet nel racing ed evitare una divisione in tipi come come era stato a lungo evidente nello show e nel racing dei Greyhounds)che Poltesco (Ms Margaret R. Ironside – UK) fa silhouette più eleganti, ma che se cerchiamo "l'osso", è meglio rivolgersi a Glenbervie (Mr. Arthur Badenach Nicolson –UK-, kennel vicino al confine scozzese. Aveva esposto con successo gli spaniel per molti anni prima di iniziare con gli Whippets, nei primi anni '60. Lo stallone che lo portò alla fama più grande fu Tarquogan, acquistato da cucciolo dal piccolo ma influente allevamento di Cockrow nel Lake District. Tarquogan morto prematuramente a soli sei anni, riuscì comunque a generare nove campioni in Gran Bretagna ed oltreoceano. Dal momento che solo diciotto cucciolate sono elencate nei registri del Kennel Club, questa è di gran lunga la più alta percentuale di top winners di qualsiasi stallone inglese; se fosse vissuto più a lungo, avrebbe probabilmente infranto il record di tutti i tempi.), sapremmo, in Francia, a quale kennel rivolgerci per correggere questo difetto, o per aggiungere questa qualità, ai nostri stessi cani. (Nella patria d' origine, UK, il Whippet ha avuto il suo "boom" solo negli ultimi 50 anni, dopo la seconda guerra mondiale. Gli allevamenti Seagift, Tiptree, Peppard, Wingedfoot, Allways contribuiscono a far conoscere e divulgare la razza nel primo dopoguerra: negli anni cinquanta e sessanta l' allevamento "Laguna", anche nel settore delle corse, costituì un punto di riferimento per tutto l' allevamento del Whippet attraverso i numerosi soggetti che contribuirono allo sviluppo della razza -in primo luogo Laguna Ligonier il progenitore del Whippet "moderno" padre di 11 campioni inglesi e presente oggi nella maggior parte dei migliori soggetti inglesi-. E proprio dalle linee "Laguna" provengono gli importanti allevamenti degli anni 60 e 70,-molti dei quali ancora operanti-: Samarkands, Dondelayo, Oakbark, Newbold, Lowglen, Deepridge, Hardknott. Le linee Wingedfoot e Allways hanno invece determinato lo sviluppo degli allevamenti Shalfleet, Ballagan, Walkabout, Inniskelltr, Poaching. I Seagfit si ritrovano in quelle degli allevamenti Twelsdown, Nimrodel e Martinsell mentre l' allevamento Fleeting ha contribuito alla nascita degli allevamenti Nevedith, Baydale, Crysbel e Crawshaw. Un allevamento inglese quindi fortemente basato su linee "storiche" con maggiore presenza di colori del mantello base - tigrati, fulvi, neri o blu- secondo la tradizione del singolo allevamento. Infatti, com' è noto, il Whippet può possedere tutti i colori uniti o meno con il bianco ed è possibile vedere in una stessa esposizione presentare cani dai colori più diversi -bianchi, neri, tigrati, fulvi più o meno con bianco-. Proprio questa forte tipicizzazione di allevamento e di linee di sangue può far credere all'inesperto di trovarsi di fronte a soggetti nel fenotipo completamente diversi uno dall' altro ma è invece corrispondente alla presenza o meno dominante di una determinata linea di sangue. L' influenza poi di linee di sangue da lavoro determina maggiormente certe caratteristiche. Un equilibrio di eleganza e potenza questa la sintesi dello standard della razza.) Un lignaggio non è solo una "somiglianza di famiglia", un termine privo di significato se applicato ai cani. Non si chiede al giovane di avere lo stesso aspetto del padre ma gli si chiede di manifestare le qualità che fanno del suddetto padre un cane di grande razza.

   Ogni razza tende a ritornare mediocre, non appena smettiamo di essere attenti alla selezione e questa è una verità genetica. Se si accoppiassero sistematicamente una dozzina di whippets con origini completamente diverse gli uni dagli altri, SENZA CONSIDERARE LE LORO QUALITA’ ED I LORO DIFETTI, in circa una decina di generazioni il risultato sarebbe quello di una perdita della maggior parte dei tratti che caratterizzano la razza, per come viene rappresentata nello standard; diventerebbe semplicemente un cane a pelo corto e lungo circa 50 centimetri.  Tutte le caratteristiche che lo differenziano da un cane da caccia o di un’altra razza con simili dimensioni, sparisce nel mix, ed i soggetti discendenti, pur assomigliandosi fra loro e pur discendendo tutti da whippets di taglia pura, avrebbero perso nove volte su dieci il torace profondo, la linea dorsale, l’incollatura e tutto ciò che caratterizza il whippet; in breve non sarebbero altro che dei bei bastardi.

   Lo stesso vale per ogni razza; l’uomo ha scelto e definito alcune caratteristiche per le sue razze canine. La natura tuttavia, non sempre ritiene necessario perpetuare la nostra selezione artificiale, soprattutto se sono scelte esagerate; certo che la linea inferiore del whippet è una esagerazione di tipo che solitamente è molto scioccante per un profano. Tuttavia questa linea è proprio una qualità di primaria importanza nel whippet e, come altre qualità definiscono la RAZZA, è un carattere dominante o recessivo. In altre parole se entrambi i genitori non hanno un torace profondo che sale fino ad una vita molto sottile, è improbabile che la prole mostri questa linea, ed anche le generazioni successive finiranno per perdere del tutto questa caratteristica, tanto che il torace diventerà meno profondo e l’ascesa verso il rene meno pronunciata. Senza entrare, per la maggior parte di noi, in argomento noioso di genetica, sarebbe interessante fare notare che l’allevamento non riguarda il “sangue” ma i GENI; ogni cane ha un genotipo unico, diverso da tutti gli altri, nonostante l’aspetto esteriore possa essere molto simile agli altri membri della sua razza. L’obiettivo dell’allevatore sarà quello sia di concentrare nello stesso soggetto tutti i geni desiderabili per ogni punto che definisce un whippet, sia quello di eliminare tutti i geni indesiderati nascosti nel genotipo, che possono comparire nella prole. Idealmente, il fenotipo o l’aspetto esterno e VISIBILE nel whippet, sarebbe un riflesso della sua composizione genetica. Questo non succede quasi mai, ma è verso questo obiettivo illusorio che vanno indirizzati gli sforzi dell’allevatore. È un lavoro a lungo termine che richiederà molte generazioni. Ogni accoppiamento deve essere fatto con l'idea di purificare e fissare un po' di più un tipo corretto, equilibrato e dominante. Non si può pensare all’allevamento senza pensare all’EQUILIBRIO, perché non si deve mai essere attaccati ad una qualità escludendo tutte le altre.

   Ma lo stallone più perfetto, e che trasmette bene ai suoi cuccioli, non può che CAMUFFARE i difetti di una fattrice meno perfetta di lui. Se si considera un accoppiamento fra uno stallone dominante ed una fattrice geneticamente meno pura, la prole prodotta potrebbe incolpare per le loro caratteristiche, il padre, ma quando a loro volta saranno riproduttori, i difetti nascosti nel loro genotipo saranno trasmessi alla loro prole, e l’influenza benefica del nonno si indebolirà ancora di più. Per questo è inutile fissarsi con un solo nome in un pedigree, immaginando che pur essendo la fattrice o lo stallone grandi vincitori, i suoi nipoti o pronipoti debbano necessariamente essere uguali. Un soggetto whippet qualsiasi, può possedere una forza genetica molto più potente e rilevante di un grande campione, e la presenza nociva di un soggetto di questo tipo in un pedigree, può diluire l’influenza di altri antenati più conosciuti e meglio fatti di lui. La bellezza non sempre va di pari passo con il grande valore genetico, ed il cane meno tipico non sempre svanisce in un pedigree semplicemente perché ha fatto "Molto Buono" solo nelle esposizioni. Questo è un fattore che tendiamo a dimenticare quando "studiamo" un pedigree. Conserveremo solo i nomi che ci sono noti, o che appartengono a cani molto premiati, come se il fatto di essere un esemplare di 2° ordine togliesse ad un altro antenato la possibilità di marcare i suoi prodotti. Si è spesso detto che lo stallone "si riproduce" e che le fattrici  si accontentano di portare (inteso come incubare).

   Questa affermazione è un'eresia genetica. Ogni riproduttore contribuisce al 50% nella composizione genetica del cucciolo, sia che questo risultato sia visibile o nascosto nei geni (ma pronto a uscire quando si verifica un'unione favorevole). In generale è il partner geneticamente più puro che segna la discendenza in ogni accoppiamento, indipendentemente dal fatto che sia il maschio o la femmina. Una femmina di grande lignaggio, può benissimo dominare un maschio il cui pedigree è un misto di errori ed una collezione di partner inadatti  di tutte le dimensioni e forme. Se negli antenati della femmina c’è una grande omogeneità di riproduzione per diverse generazioni, o se nel suo pedigree compare più volte lo stesso cane di gran classe (a volte è necessario risalire a cinque o sei generazioni per scoprire la ripetizione dello stesso nome), c’è la possibilità che questo pilastro della razza abbia lasciato la sua impronta sulla femmina, e che quindi trasmetta le proprie qualità ai suoi cuccioli, anche se il suo proprietario (per pigrizia o per ignoranza) la accoppia con un soggetto inopportuno.

   Queste conclusioni possono essere raggiunte empiricamente dopo X (ics) anni di allevamento e di osservazione, oppure si può fare un po' di ricerca scientifica per scoprire le leggi che governano l'ereditarietà, lo stesso per tutte le razze e le specie. La silhouette del whippet, diventerà presto comune, anche senza effettuare selezioni instancabili per tutte le varianti che lo compongono. La natura vuole che le anomalie conservate dall’uomo svanissero da una generazione all’altra per tornare agli standard universali; spetta all’allevatore conoscere quali sono i tratti che più probabilmente scompariranno se non li seleziona per prolungarli nel tempo. Sta a lui destreggiarsi tra il dominante ed il recessivo per ottenere la loro quintessenza. Un buon allevamento si giudica dal NUMERO o meglio ancora dalla PERCENTUALE di suoi prodotti che non solo hanno avuto “Eccellente” in esposizione, ma si sono classificati fra i primi ovunque e non solo su un singolo campione, per quanto possa essere magnifico. Stalloni e fattrici sono riconosciuti dall’eccellenza dell’insieme dei loro prodotti, e non solo dalla nascita di una singola “stella”. Un giovane maschio che ha vinto molti premi ed è "appariscente" è, giustamente, molto richiesto per l’ accoppiamento; infatti viene scelto sia in base ai risultati in esposizione che alla sua bella morfologia. Tuttavia, quando questo cane avrà 4-5 anni, occorre guardare i risultati dei suoi figli, piuttosto che i suoi, perché nove volte su dieci questi risultati non giustificano il numero di richieste di accoppiamento che riceve. Se prendete un grande campione, dovete cercare quanti soggetti che ha prodotto che sono arrivati a CACIB; scoprite poi la percentuale che rappresenta ed avrete una buona idea del suo valore genetico. Contemporaneamente guarda anche con attenzione, con quale fattrice ha avuto i soggetti migliori. Le probabilità sono superiori se l’accoppiamento è avvenuto con femmine che hanno simili origini, piuttosto che femmine con origini diverse. Oppure ancora, prendete tre o quattro grandi soggetti da esposizione e controllate i pedigree. Se trovate lo stesso nome o gli stessi nomi in diversi di essi, cercate invece lo stallone che è comune a tutti questi grandi cani, perché c'è la possibilità che, anche se non particolarmente brillante nell'aspetto, abbia ricevuto la composizione genetica che lo rende un grande stallone che segna favorevolmente la sua progenie.

   La creazione di una discendenza richiede molte generazioni, richiede molti studi di pedigree, oltre all’esame critico degli stessi antenati, al di fuori di quello che il pedigree riporta (inteso come generazioni). Se inizialmente si ottengono due soggetti che sono il risultato di anni di seria selezione con pedigree saldamente ancorati al meglio della razza, la partenza è migliore se si ottiene una “fattrice” da un accoppiamento disomogeneo o di un accoppiamento casuale. E’ inutile cercare di ottenere qualcosa da una femmina come questa, e mentre ci si dannerà per cercare di correggere i suoi difetti, altri faranno passi da gigante iniziando con una femmina di qualità. Non tutte le  femmine sono capaci, pur essendo saggiamente accoppiate, di fondare una discendenza.

   Molti producono senza avere la minima idea di cosa dovrebbe essere un whippet. Supponiamo che una persona di queste ci presenta con orgoglio uno dei suoi prodotti. Questo cane ha la testa larga, la spalla dritta, gomiti larghi, ma tutto questo non sconvolge né l’allevatore né il futuro proprietario, perché il cane ha un mantello bellissimo che tutto il resto passa in secondo piano. Grazie a questo mantello molto bello, il cane sarà utilizzato per una monta con la femmina del nuovo proprietario; questa femmina ha una spalla troppo poco  inclinata ed un petto insufficiente. I cuccioli di questa cucciolata avranno automaticamente i difetti della spalla dritta che proviene dai loro genitori e che sarà fedelmente trasmessa alla loro prole. Questi cani dovrebbero essere esclusi dall’allevamento. Tuttavia l’esame di conferma non riguarda la STRUTTURA del cane, ma solo l’assenza di difetti visibili nel soggetto. Se un maschio è intero, la sua dentizione è completa, la sua taglia è conforme (anche se cani molto grandi hanno superato l’ostacolo della conferma!), le sue orecchie sono più o meno corrette, sarà confermato; e da lì il novizio concluderà che è buono per l’accoppiamento. (Si ricorda, che Il LOF è il libro di origine francese. Elenca tutti i cani di razza. Infatti, un cane dovrà superare un esame di conferma per verificare che abbia tutte le caratteristiche della sua razza. Così, se sarà confermato, otterrà un pedigree.  A seconda della razza, per far confermare il proprio cane sarà necessario attendere un'età minima, tra i 10 e i 15 mesi,  che generalmente corrisponde alla fine del primo periodo di crescita).

   Al giorno d'oggi si è parlato così tanto della taglia e delle orecchie che molti pensano che un whippet è definito solo da queste due considerazioni, ma non è affatto così. Un soggetto premiato deve soddisfare pienamente lo standard, che non si ferma alla taglia ed al portamento delle orecchie. È nata una grande confusione, che inizia dallo sviluppo delle corse dei levrieri. Da un lato, non si tratta di produrre whippets d’aspetto completamente levriero, senza struttura, con andature saltellanti e timide, il rene troppo corto, la schiena eccessivamente arcuata, i quarti posteriori sotto il cane: dall'altro lato, visto che queste creature non sono generalmente adatte per le corse, si inizia ad accoppiare le femmine che si comportano bene in pista, con i maschi che ottengono le migliori prestazioni dietro lo zimbello, e questo senza alcuna considerazione diversa dalla velocità. I commenti frequenti sono: “Non mi interessa quanto sia grande, non voglio fare le expo”. Dopo alcune generazioni di selezione “sulla velocità”, ci ritroviamo spesso con cucciolate nelle quali la metà dei nati è di grande taglia e che per di più sono dei grandi cani volgari. Ora sarebbe più logico penalizzare questi cani, non solo per la loro grande taglia, ma anche sul loro aspetto comune, la loro pesantezza (intesa come: Scarsa agilità, mancanza di scioltezza nei movimenti), la loro mancanza di classe. Perchè se anche riproducono in taglia, cosa del tutto possibile dato il mix di dimensioni che si sta verificando, i loro prodotti saranno pesanti e volgari anche a 48 cm. Chiunque riesca a gridare solo di fronte alla taglia d’un whippet senza vedere niente altro, dovrebbe astenersi dall’allevare. Molti maschi in taglia producono cani di grande taglia e senza qualità. Altri stalloni di taglia piccola danno il tipo levrettato alla loro prole. In entrambi i casi i risultati saranno scarsi, ma nonostante tutto la gente continuerà a guardare il cane (produttore) e non la sua prole, e continuerà ad accoppiarlo nella speranza di un miracolo.

   Un buon stallone non è quello monta la femmina al primo tentativo e che non lascia mai una femmina vuota. La buona fattrice non è quella più prolifica, né quella che alleva correttamente i suoi cuccioli fino allo svezzamento. I buoni riproduttori sono quelli che SUPERANO i loro genitori. Sono loro che riescono a perpetuare le loro qualità correggendo i loro difetti, non sono quelli che accumulano nella loro prole dei difetti che loro stessi non manifestano.

   Supponendo che si inizi con una fattrice di buona origine, sarebbe consigliabile cercarle un partner il cui pedigree contenga, in comune con essa, un maschio o una femmina che si ritiene abbia dato prodotti eccezionali. Se questo cane (va inteso che vale anche per la femmina) è il nonno, e del partner il bisnonno e se, questo va considerato, era sano, equilibrato, e non ha prodotto tare nelle sua prole, il tornare su di lui aumenterà la possibilità di avere una cucciolata, non solo sana, ma anche tipicamente bella. Non è una difesa della consanguineità, ma chi dice “discendenza” dice “parentela”, e ci deve essere qualcosa tra i due partner che li lega. E’ fondamentale che questo collegamento sia quello dell’elemento MIGLIORE del pedigree; e questo è il problema. Se non conoscete il valore di un elemento del pedigree e su chi ritornerete, potreste avere delle spiacevoli sorprese. Se state pensando di creare una vostra linea, DOVETE stabilire il vostro pedigree per almeno 6 generazioni, perché è frequente trovare lo stesso nome 4 o 5 volte se non di più, nella 5° e 6° generazione, quando si pensava di utilizzare partner di linee totalmente diverse. Se gli antenati comuni di entrambi i riproduttori fossero pilastri della razza, aumenterete le vostre possibilità di produrre cani con un fenotipo impeccabile; qualora i comuni antenati sono stati usati per le loro dimensioni, o il loro colore, o in quanto di facile accesso alla monta e non hanno prodotto nulla di splendente nella loro prole, è meglio evitare di ripetere l’accoppiamento e cercare altro per trovare la propria linea. Se non ci sono cani di valore nel pedigree della vostra femmina per 4 generazioni, la femmina ha poche possibilità di produrre bellissimi whippet, anche accoppiata ad un grande campione, perché non si fa niente con niente.

   Un esercizio utile per catalogare i pregi ed i difetti della femmina, è quello di registrarli. Su un foglio di carta, si deve scrivere ogni punto sul quale il whippet è stato giudicato, iniziando dalla testa, al portamento delle orecchie, colore degli occhi, la chiusura, i denti, il collo, ecc… Più la lista sarà dettagliata meglio sarà. A seguire annoterete ogni: “Eccellente”, “Molto Buono”, “ Buono”, “Insufficiente”. Cerca di essere il più obiettivo possibile. Quando hai finito di “sezionare” la femmina, studia questo ritratto e cerca i punti deboli ed i punti forti. Idealmente il maschio che più le si addice, sarebbe quello che porta le qualità che mancano alla vostra femmina. Se è un vostro potere stabilire per il padre dei vostri cuccioli, lo stesso tipo di scheda che hai fatto della femmina pur non riuscendo a catalogare la sua prole, e se corregge, almeno sulla carta i suoi difetti senza avere le stesse lacune, è possibile che sia un “partito interessante”.

   Questo studio dovrà continuare  con la prole per vedere se la ricerca fatta sui genitori ha prodotto il risultato desiderato. Qualora non fosse possibile mantenere tutta la cucciolata fino all’età adulta, l’età migliore dei cuccioli è di 12 settimane. Spesso mostrano un equilibrio a questa età che scompare in seguito durante la crescita, in quanto alcune parti del corpo crescono più velocemente di altre, ed a 6 mesi molti futuri campioni sembrano ordinari. A 12 settimane, un occhio allenato può avere un idea del risultato finale, prima che il cucciolo soccomba all’anarchia della crescita.

   Se a questa età, gli appiombi sono buoni, il petto sufficientemente profondo, il collo ben inserito, e la testa formata rispetto al corpo, la coda lunga e sottile, le angolazione davanti e dietro corrette, se il cucciolo cammina a passi lunghi anziché con andatura steppante,  allungando i suoi anteriori, con sguardo attento, c’è la possibilità che da adulto sia un cane di valore. Non pensate che con l’età le ossa troppo fragili e l’aspetto di poco rilievo possano cambiare. Non pensare che una testa grande e corta si allungherà in un anno. Ciò che francamente è spiacevole a 12 settimane di età, sarà ugualmente spiacevole anche da cane adulto. L’ossatura troppo fragile annuncia un adulto troppo piccolo, troppo leggero, stretto e d’aspetto levrettato; così come un cucciolo troppo pesante e muscoloso diventerà un adulto senza distinzione. 

   Bisogna considerare ciò che si spera di ottenere con la monta che si è appena fatta e ciò che si vuole migliorare. Pensando alla “discendenza”, cioè alle diverse generazioni, non si può sperare di correggere o stabilizzare tutto all’inizio. E’ meglio concentrarsi su due o tre punti che sono cruciali per la prima generazione, e questi punti saranno condizionati dal cane che ritieni di fondazione della tua linea e che possiedi. Se l’allevatore decide che deve migliorare il collo e l’angolo della spalla, deve scegliere di continuare la sua discendenza con i cuccioli che presentano il miglioramento desiderato. Se il corpo è migliore ma il mantello un po’ ruvido, deve selezionare all’interno della cucciolata, la femmina che ha il corpo di sua madre ma un tipo di pelo più fine e più brillante. Per fissare una discendenza, si devono tenere le femmine della cucciolata, anche se è importante rivedere i maschi uno o due anni dopo in modo tale da avere una visione d’insieme della cucciolata prodotta.

   La o le femmine ottenute da questa primo “accoppiamento” saranno utilizzate per continuare il lavoro iniziato dalla madre. E’ importante che siano dello stesso tipo della madre, in quanto un allevamento che cambia di generazione in generazione, non può pretendere di parlare di stirpe. Si tratta di riprodurre questo tipo che consideri così superiore e per farlo, hai bisogno di nuovo di “spulciare” il pedigree e cercare negli antenati il grande stallone “razziatore” che avrà tanto contribuito al fenotipo dei tuoi cani, un nipote o un pronipote del grande stallone, LO STESSO STALLONE, sarà obbligatoriamente comune nei due pedigree. Se lui è già su entrambi i lati del pedigree della tua femmina, diciamo nella quinta o sesta generazione, così come deve essere in entrambi i lati del pedigree del maschio, questo ti assicurerà una uniformità nella progenie. Grande stallone, ripeto, non vuole dire Grande Campione, ma maschio che con femmine di diverse linee, ha prodotto bellissimi soggetti. Così è stato il campione inglese Samarkand's Greenbrae Tarragon, fondatore di diverse grandi linee con diversi allevatori inglesi, e che ha superato di consanguineità, in quanto ha prodotto dei campioni che lo hanno avuto fino a dieci volte nel loro pedigree (su sei generazioni). Tale fu anche il campione inglese e americano Courtney Fleetfoot of Pennyworth che fece molti campioni, sia in Inghilterra che in America. In Francia non c’è nulla di paragonabile. Tuttavia abbiamo degli stalloni molto buoni, la cui progenie si distingue sia sulle piste che sui ring.

   Solo soggetti eccezionali possono sopportare la pratica di consanguineità, anche molto diluita, da loro. È particolarmente importante non esagerare effettuando, ritorni sistematici sullo stesso maschio o sulla stessa femmina. Se la prima generazione non ha dato niente di buono, è importante non continuare l’esperienza ed accoppiare la femmina ottenuta  con suo padre o suo cugino, con la speranza che tutto si sistemi nella seconda generazione.

   Non sono solo le TARE che ci aspettano quando cerchiamo una nostra linea. Nel stabilire una linea, ancoriamo sia i difetti che le qualità nei soggetti allevati, il cui peso è il doppio di quello di un allevatore che ha accoppiato la sua femmina a caso.


Karen MESAVAGE